For the series digital art in public
space:
“Trigonometric building”, interactive architectural mapping on a site-specific building (Demo on The New Museum NY). By Chiara Passa 2012.
"Trigonometric building" is a demo-proposal for an interactive architectural mapping projection designed specifically for the facade of the New Museum in New York, but it’s obviously also adaptable to other architectural facades, if further manipulated. In the interactive version, the audience via a PC-workstation placed in front of the projection, can manipulate in real time the geometry of different parallelepipeds that compose the building, (using a 3-D software simulates a smooth-pencil-trace, that draws lines on white cardboard) transforming them into triangles starting from their corners and/or faces. The result of the manipulations is a total deconstruction of the architectural structure that can appear occasionally minimal; therefore, closer to the primordial geometric shape, or complex, multiform and multifaceted, and in continuous transformation from an always changing point of view, so that by looking at it, the observer can make a sort of virtual tour of 360° in space and time.
Ita.
“Trigonometric building” è una demo-proposta per una proiezione multimediale interattiva specifica pensata per la facciata del New Museum a New York ma è ovviamente anche un progetto adattabile ad altre facciate architettoniche se ulteriormente manipolato. Nella versione interattiva, il pubblico da una postazione PC di fronte alla proiezione, può facilmente modificare in tempo reale (usando un software 3-D che simula un tratto-matita-morbida che traccia linee su cartoncino bianco), la geometria dei vari parallelepipedi di cui è composto l’edificio, trasformandoli in triangoli a partire dai loro angoli e/o facce. Il risultato delle manipolazioni è una totale decostruzione della struttura architettonica che può apparire occasionalmente minimale, quindi più vicino alla forma geometrica primordiale, o complessa, multiforme e sfaccettata ma comunque in continua trasformazione da un punto di vista sempre diverso, così che lo spettatore guardandolo possa compiere una sorta d’itinerario virtuale a trecentosessanta gradi nello spazio e nel tempo.
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